Storie di un’amicizia: il calendario 2017
Con il nuovo calendario Storie di un’amicizia 2017 vogliamo celebrare il continuo successo del progetto, raccontare l’amicizia che lega i bambini agli animali ma, soprattutto, riflettere su questa relazione da un punto di vista culturale e filosofico.
Sono sempre più numerose le persone che decidono di allargare la famiglia accogliendo nella propria casa una creatura non umana. Una scelta che arricchisce la nostra vita e che regala ai nostri figli un confronto che li aiuta a crescere, come studi autorevoli dimostrano.
Una scelta, però, non sempre accompagnata dal buon senso. Sono ancora molti, troppi, gli animali che vengono maltrattati o abbandonati. Spesso si cede alla tentazione di prendere un cucciolo di cane o di gatto perché è “così carino”, trascurando l’impegno che comporta, altre volte si prendono animali della cui gestione ed etologia si conosce poco.
Il coniglio, per esempio, è al terzo posto nella classifica dei pet più presenti nelle nostre case. Una specie tanto simpatica quanto delicata che richiede cure e attenzioni. Per questa ragione abbiamo deciso di includere nel progetto Alimenta l’Amore – Storie di un’amicizia anche animali da compagnia non convenzionali e di collaborare con Aae Onlus (Associazione Animali Esotici) che da anni si occupa di scoraggiare la diffusione degli animali esotici nelle nostre case. Con troppa leggerezza si acquistano specie che non si sanno gestire e che poi vengono cedute o abbandonate. Aae Onlus promuovere il riconoscimento e il rispetto di questi animali tenuti in cattività come pet: invertebrati, pesci, anfibi, rettili, uccelli e piccoli mammiferi e interviene concretamente per trovare loro una nuova famiglia in caso di abbandoni e maltrattamenti.
Quella dei conigli è un’emergenza poco conosciuta, sono in aumento le colonie formate da individui domestici abbandonati o dispersi. Un fenomeno, che deve essere tenuto sotto controllo, come quello delle colonie feline, per impedire una crescita esponenziale dei soggetti che potrebbe causare problemi di convivenza con l’uomo.
Un investimento per il futuro
“Abbiamo perso il naturale contatto con la natura, l’urbanizzazione ha comportato un allontanamento cognitivo e spaziale dagli animali. Molti bambini di città non hanno mai visto da vicino una mucca, eppure conservano un’innata curiosità verso l’alterità animale. E noi tutti abbiamo bisogno di tanto in tanto di ritemprarci attraverso il contatto diretto con la natura” spiega la giornalista Silvia Amodio, fotografa di tutte le iniziative legate ad Alimenta l’Amore e autrice del calendario Storie di un’amicizia.
“Accogliere nella propria famiglia un animale non solo è un atto d’amore ma là dove ci sono dei bambini è anche un investimento per il futuro. Studi autorevoli dimostrano che crescere in compagnia di un animale fa bene: aiuta a sviluppare il senso di responsabilità, la socializzazione e l’empatia, quella capacità di immedesimarsi negli altri e comprenderne lo stato emotivo. Un dono sempre più raro oggigiorno.
Non insegnare ai bambini ad amare e rispettare i nostri fratelli più piccoli è una vera e propria lacuna educativa, di cui si è soliti sottostimare le conseguenze nella vita adulta, soprattutto nella capacità di relazionarsi con gli altri. Un animale dona affetto incondizionatamente, non giudica e questo può aiutare un bambino a superare i problemi grandi e piccoli legati alla crescita e agli imprevisti della vita.
Sul set del calendario Storie di un’amicizia si sono presentati anche animali “non convenzionali”. Galline, conigli, caprette, solitamente considerati solo come specie da reddito possono essere, invece, animali da compagnia, se si creano le condizioni adatte per ospitarli. Queste presenze ci fanno riflettere anche su altri tipi di relazione e sulle nostre scelte alimentari. Il calendario avrà la massima diffusione a Natale. Una raccomandazione: gli animali non sono giocattoli da scartare sotto l’albero, ma creature senzienti da accogliere in famiglia con amore e responsabilità. Per sempre.”
L’essere amati senza il bisogno di parlare
“I bambini considerano gli animali parte integrante della famiglia, anche a motivo della relazione esclusiva che si instaura con loro: se dai genitori, infatti, i bambini possono sentirsi costantemente corretti, valutati, puniti o contraddetti, questo non accade, invece, nel rapporto con loro.
Con il cane, in particolare, la comunicazione – che è alla base di qualunque forma di affettività, anche nel legame tra esseri viventi di specie diverse – avviene sul piano del linguaggio non verbale, fatto di mimica facciale, versi, gesti, prossemica, tatto ecc., ovvero di tutti quei segni che l’animale possiede per farsi capire” spiega la psicoterapeuta Maria Rita Parsi.
“Quando, nel gioco terapeutico, chiedo ai bambini di disegnare la propria famiglia, la maggior parte di loro include anche il cane o il gatto, anche e soprattutto per la possibilità che essi sperimentano di proiettare sull’animale sensazioni e emozioni profonde, senza timore di giudizio e di colpa.
Quello che in un rapporto d’amore rimane, poi, per molti, un’aspirazione insoddisfatta, nella relazione con un cane, il più delle volte, invece, si realizza. L’essere amati, accettati, riconosciuti, compresi e “festeggiati”, senza bisogno di parlare“.
Il calendario Storie di un’amicizia con gli scatti di Silvia Amodio è disponibile presso i punti vendita Coop Lombardia al costo di 3 euro.
Il ricavato sosterrà le attività della Lega Nazionale per la Difesa del Cane nelle zone terremotate.