Puppy Walker: allevare un cane guida – Rivista Consumatori
Silvia Amodio ci racconta l’esperienza speciale di allevare un cane guida nell’intervista all’attrice e regista Barbara Enrichi.
Barbara Enrichi è una grande amica di Alimenta l’Amore ed è una delle protagoniste della scorsa edizione del set di San Valentino. Oggi ci racconta un’esperienza speciale che ha deciso di condividere con il marito: allevare ed educare un cane guida per ciechi. Barbara, fiorentina di nascita e milanese di adozione, è nota al grande pubblico per aver prestato il volto a Selvaggia nel film Il ciclone di Leonardo Pieraccioni, una parte che le ha fatto vincere il Premio David di Donatello e una candidatura al Premio Nastro d’Argento. Nella sua lunga attività, che inizia in teatro con Ugo Chiti, ha interpretato molti ruoli, anche drammatici, che le hanno portato due premi alla carriera. Ha lavorato con importanti attori e registi italiani e a settembre ha ricevuto al «Terra Siena Film Festival» due premi come attrice non protagonista per i film Maremmamara. Ritorno alla mia vita e Forse è solo mal di mare. È anche regista e il suo più recente documentario Variabili femminili è stato molto apprezzato da pubblico e critica.
Come è possibile conciliare la tua professione con una scelta bellissima, piena di amore, ma anche molto impegnativa?
È vero – risponde Barbara – è una decisione che deve essere presa con molta responsabilità e condivisa con i membri della famiglia, in questo caso mio marito. È stato proprio lui a propormelo, dopo aver visto questi cani all’opera presso il Servizio Cani Guida dei Lions di Limbiate. Io del resto, anche se sono più gattolica, ho sempre desiderato avere un cane, ma proprio per via del mio lavoro, che mi porta spesso a viaggiare, era una decisione sempre rimandata. L’idea di diventare puppy walker ci è sembrato una scelta che ci permetteva di aiutare gli altri e allo stesso tempo sperimentare la gioia di avere un cane.
Che cosa significa «puppy walker»?
I puppy walker sono le persone che decidono di accogliere nella propria casa, e nella propria vita, un cane con lo scopo di fargli fare tutte le esperienze possibili che faranno di lui un ottimo cane guida. Sappiamo che il primo anno è fondamentale per imparare, così il cucciolo viene affidato appena dopo lo svezzamento, per essere immerso in un contesto famigliare. Heaven, questo è il nome della nostra cucciola, è arrivata che aveva tre mesi. Un batuffolo di energia pura e di voglia di giocare. Quando l’abbiamo vista per la prima volta è stata una grande emozione. Il cane non si sceglie, ma viene affidato solo dopo una serie di colloqui che aiutano a valutare l’idoneità della famiglia e della casa. Era l’unica che abbaiava perché voleva giocare con i fratelli e in macchina si è lamentata tutto il tempo. Mio marito e io ci siamo guardati chiedendoci se stavamo facendo la cosa giusta. In quel momento ci siamo resi conto della grande responsabilità che ci eravamo accollati. Avevamo un grande compito, tutti quanti, cane compreso.
Il cane viene affidato ma rimane di proprietà del centro, che fornisce tutto quello che serve, dai collari alle ciotole, al cibo, alle cure veterinarie.
Il nostro compito – spiega Barbara – è quello di farla partecipare a tutte le attività di una famiglia e abituarla a qualsiasi tipo di esperienza che un domani potrebbe presentarsi con la persona non vedente. Così Heaven è salita sui treni, sugli autobus, sui traghetti, ha frequentato luoghi affollati, ha socializzato con altri cani, con le persone e ha fatto le vacanze con noi. Abbiamo anche un gruppo WhatsApp dove, con gli altri «genitori», ci scambiamo informazioni, consigli e ci raccontiamo con orgoglio i progressi fatti. Inutile dire che il primo periodo non si faceva altro che parlare dei bisognini… Non è un’esperienza semplice, bisogna essere sinceri, all’inizio rosicchiava qualsiasi cosa, avevamo paura che si facesse male, ci alzavamo di notte. Però è un’esperienza bellissima, la nostra vita è cambiata, non siamo più in due, ma siamo in tre. Siamo sempre insieme.
Vi chiederanno tutti come farete a restituirla…
Sì, è la prima domanda che ci viene fatta. Quando abbiamo deciso di partecipare a questo programma eravamo consapevoli che Heaven sarebbe stata con noi solo per un periodo. Sapevamo che il nostro cucciolo aveva una missione importante e noi pure. In passato ho seguito una persona non vendente e so quanto un cane guida può essere di aiuto. Sarà doloroso, soprattutto per mio marito che è il suo riferimento e con il quale passa molto tempo. Ma entrambi sappiamo che lo stiamo facendo per una buona causa. Sono sicura che anche Heaven sarà contenta, ho visto come questi cani si inseriscono nel nuovo nucleo famigliare molto velocemente creando legami profondi. Il cane non ha bisogno di spazio, ma di contatto con l’uomo. Finito il periodo con noi Heaven inizierà il percorso di educazione, poi di affiancamento al non vedente, fino alla consegna ufficiale. Ho visto con i miei occhi i cani divertirsi e sentirsi utili in queste attività. È stata una bella esperienza tanto che stiamo valutando di ripeterla.
Per maggiori informazioni puoi contattare il Servizio Cani Guida dei Lions chiamando il numero 029964030 o scrivendo un’email a limbiate@caniguidalions.it
Articolo di Silvia Amodio pubblicato sulla rivista Consumatori – edizione Lombardia di novembre 2019.