Palio di Lodi: l’unico dove i cavalli non si azzoppano
Coop Lombardia e Alimenta l’Amore, il progetto di Cooperativa che dal 2014 promuove con tante iniziative solidali e culturali una maggiore sensibilità sul tema del benessere animale e sul rapporto uomo e animale, sostengono con entusiasmo la 35esima edizione del Palio di Lodi, l’originale incontro divenuto famoso per essere, come dichiara il nome dell’evento, “l’unico palio dove i cavalli non si azzoppano”.
Dal 1986, grazie a un’idea dell’associazione sportiva Club Wasken Boys, a scendere in pista e a correre la tipica gara equestre non sono cavalli in carne e ossa, bensì destrieri fatti di legno e cartongesso, dotati di ruote, montati da un fantino e spinti a mano da due atleti.
La scelta di non impiegare animali in carne e ossa ai fini della manifestazione deriva dalla volontà di contrastarne l’abuso purtroppo associato a questo genere di gare popolari. Spinti a correre senza freni su pericolosi tracciati urbani, fin troppi cavalli hanno ripotato ferite gravi o sono addirittura morti in nome della tradizione e dello spettacolo.
Nel 2011, la natura cruelty-free del Palio di Lodi è stata premiata dal Ministero del Turismo con il riconoscimento del marchio “Patrimonio d’Italia”, destinato alle feste popolari e alle tradizioni che contribuiscono a valorizzare il Paese.
Nonostante la sua particolarità legata al rispetto degli animali, il Palio di Lodi è fedele alla tradizione di qualsiasi altro palio: si tratta di un’accesa sfida che affonda le proprie radici nel Medioevo e vede i rioni di una stessa città, o due territori vicini tra loro, contendersi la gloria della vittoria.
Quest’anno lo storico scontro tra i rioni di Lodi e di Konstranz si terrà domenica 2 ottobre, come sempre in piazza della Vittoria, davanti al Duomo di Lodi.