Uomini e cani, storie di eroismo
Le forze dell’ordine, le associazioni «e un legame che dura da millenni».
Il progetto di Coop Lombardia “Alimenta l’Amore” e la fotografa Silvia Amodio: scatti di una simbiosi.
Polizia, carabinieri, vigili del fuoco: le unità cinofile risorsa preziosa. E per i volontari Fido è un alleato.
Quattordici “coppie” sul lavoro, unite da una relazione complice che si rafforza giorno dopo giorno, anche condividendo i rischi del mestiere. Storie avvincenti di cani e proprietari in divisa filtrano dal set fotografico allestito al Castello Sforzesco da Silvia Amodio, giornalista e fotografa che da anni esplora la relazione fra l’uomo e gli animali. Quest’anno, per la decima edizione del progetto fotografico, c’è una novità. Il primo giorno di shooting è stato riservato ai ritratti d’autore delle unità cinofile delle forze dell’ordine, di vari corpi e associazioni. L’appuntamento al Cortile della Rocchetta, aperto per nuovi ritratti col pubblico anche oggi e domani, rientra nella campagna “Alimenta l’Amore” di Coop Lombardia che dal 2014 promuove, in collaborazione con i Comuni e le associazioni, una serie di iniziative per creare maggiore sensibilità in tema di benessere animale.
Anche se il set è sempre un momento molto simpatico (Amodio usa miagolii e giocattoli sonori per ottenere lo sguardo dritto in camera del cane), il progetto ha una valenza profonda: «Quel che vorrei far emergere è il fatto che uomini e cani siano profondamente legati da una storia che dura da almeno 30mila anni. Senza questa evoluzione comune che si perde nella notte dei tempi, l’identità umana sarebbe stata profondamente diversa», osserva Silvia Amodio, nota a livello internazionale per lavori in ambito sociale e ambientale. «Coi cani instauriamo una vera e propria relazione. Per le forze dell’ordine sono un ausilio importantissimo, grazie alle loro straordinarie capacità olfattive, alla resistenza ma anche al desiderio che questi animali provano di condividere le attività con l’essere umano».
A finire nell’obiettivo di Amodio c’è Basha, labrador retriever di 7 anni, che, nonostante l’aspetto dolce, fiuta esplosivi «e sul lavoro non si risparmia» assicura il viceispettore della Polizia, Rosanna Morgese. Il pastore tedesco Hakkin, 9 anni, è un “mago” nella ricerca dei dispersi fra le macerie: «L’ultimo suo intervento a Milano risale a un anno fa dopo il crollo di una palazzina di tre piani. Per fortuna disabitata», racconta Chistian Franzoni, coordinatore dei vigili del fuoco. Una specialità anche del labrador Zelda, 3 anni, tenuta al guinzaglio da Marina Pradella della Croce Rossa. Zola, bloodhound di 2 anni e mezzo, è un cane molecolare: «Nella sua ultima missione, seguendo la traccia odorosa, ha scoperto su quale autobus fosse salita un’anziana dispersa, poi ritrovata. Sono serviti due anni per addestrarlo», dice Rossana Rinaldi della protezione civile (associazione Avs).
Sono almeno sei i mesi di corso per diventare cani antidroga: ieri ce n’era una folta presenza, tutti pastore tedesco. Come Kevin, anni 7, dal fiuto formidabile: «Per il cane scovare sostanze stupefacenti non è un lavoro, ma un gioco», spiega l’appuntato dei Carabinieri Teodoro Marziani. Da far invidia anche il naso di Nancy, 4 anni, legato al finanziere Andrea Maria Matteo Galeano «da un rapporto simbiotico». Querky, 3 anni, è un “ghisa” come Alice Lottici, assistente esperto della Polizia Locale: «È un po’ “Pierino” ma nel suo lavoro è bravissimo: infatti l’ho portato un attimo a sgambare e ho individuato subito un pezzetto di hashish nascosto sottoterra…». Reef, terranova di 2 anni, è un cane da salvataggio in acqua che fa pure volontariato: «Porta un po’ di serenità ai bambini malati ricoverati negli ospedali », precisa Ferruccio Pilenga, fondatore della Scuola Italiana Cani Salvataggio.
Articolo di Annamaria Lazzari pubblicato su QN di sabato 29 giugno 2024.